Le donne e gli armadi…..ma solo le donne?

Su facebook mi è capitato il solito giochetto dell’oggetto relativo al segno zodiacale e questa volta toccava agli armadi; la cosa sembra ovviamente riferita solo alle donne, perché qualunque immagine nella suddetta pagina prevedeva la presenza di un numero di scarpe dalle dieci paia in su, cosa che per gli uomini non è concepibile dato che per loro l’argomento calzatura varia da 1 paio di scarpe da ginnastica estive, 1 paio di scarpe da ginnastica invernali (a volte 1 paio per tutto l’anno) e 1 paio di scarpe eleganti che non si sa mai (in questo caso la maggior parte delle volte incide il fattore obbligo da parte della moglie/fidanzata).

(Tralascio anche il fatto che per l’uomo il momento dell’acquisto arriva solo in caso di calzatura decisamente distrutta, mentre per la donna “eh queste con il tacco basso non le ho, e quelle marroni, e quelle blu da abbinare alla borsa, e gli stivali, etc,”)

Io da donna, lo ammetto, all’immagine relativa al mio segno zodiacale mi sono esaltata a vedere la parete piena di scarpe.

Perché noi donne siamo fondamentalmente legate alla moda e relative borse, occhiali, scarpe, cinture e tutto quello che si può abbinare a quello che si indossa (intimo compreso), chi più che meno.

Ma dei maschietti si parla mai?

Ho conosciuto uno che abbinava la biancheria intima alla mimetica che indossava per giocare a softair.

Vi immaginate? Mimetica woodland, mimetica desert, etc. con relativa maglietta della salute, anfibio, calzino e mutanda…………

Naturalmente il tutto custodito in modo perfetto in un armadio appositamente acquistato per l’uso.
Una sorta di armadio di Paperino, avete presente?
Un po’ come noi donne che sogniamo cabine armadio infinitamente lunghe piene di ogni ben di Dio indossabile.

Ecco, questo tizio mi parlava di questi abbinamenti con la luce negli occhi, fiero di tutto quello che aveva.

E così in Italica: la cura maniacale e la gelosia che caratterizzano il possesso di un armor non ha eguali.

Ovviamente ben camuffata, o meglio…………..diciamo………………. inconsapevoli di questa particolarità, agiamo senza renderci conto (me compresa).

L’accuratezza con cui viene riposto ogni singolo pezzo dell’armor (a volta lucidato con panno prima di chiuderlo in valigia), l’attenzione quando qualcuno sfiora un casco o un blaster (con relativi occhi a palla della serie “miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii non toccarenonrovinarenonstrisciarenonsporcarenonrompere o ti ammazzo”) direi che è decisamente paragonabile a quando le gentil donzelle indossano un paio di scarpe nuove e qualcuno magari per sbaglio le pesta i piedi.

Se qualcuno chiede “posso guardare come lo hai fatto?”………….la risposta è sempre cordiale “certo fai pure” ma lo sguardo non lascerà il pezzo nemmeno per un secondo.

Eccezioni a parte ovviamente:  si va dai Sand in cui “anche se si sporca meglio”, agli Snow “idem perché non è vero che perché siamo sulla neve dobbiamo essere candidi, la neve è fondamentalmente sporca”, a Dengar “che tanto è un cane e quindi…..”, a qualche Storm che si concede un “ma sì qualche striscio di blaster in battaglia” (quest’ultima filosofia in chi indossa uno storm è molto rara).

Siamo terribilmente gelosi di ogni singolo pezzo, che sia una parte in plastica dell’armor o parti in stoffa che siano i guanti o la tuta fatta apposta su misura.
Perché il nostro cuore è lì (oltre che il nostro portafoglio J ) , è il nostro tesssssoro, e come tale va custodito con cura, chiuso in valigie con combinazione, sempre sotto controllo, in stanzine chiuse a chiave (prima domanda ad ogni evento “c’è un posto chiuso a chiave?”) a volte addirittura pur avendo il posto sicuro preferiamo fare il tragitto fiera-hotel, hotel-fiera anche mille volte al giorno ma sempre con armor appresso.
Forse non è sufficiente quanto detto fin’ora, non rende abbastanza, forse bisogna davvero avere un armor, indossarla, crearla.
Sono per di più cose fatte da se’, anche se molti costumi sono comprati in kit e poi lavorati e adattati alla persona che lo indossa.
Ma sono ore di lavoro, consigli scambiati nel forum o di persona quando ci si incontra agli eventi o alle cene, pezzi attesi per posta ordinati in USA (con la folle paura che non arrivino o che arrivino sbagliati o danneggiati), per arrivare al giorno fatidico dell’evento in cui lo si indossa e lo si sfoggia con soddisfazione e orgoglio.

Fino a quando un pezzo cade, o qualcuno lo urta, o si crepa, o si scolla, o peggio ancora, ma questo per fortuna in rarissimi casi, lo si perde. E scoppia una sorta di delusione misto a rabbia.
A volte può andare bene e la cosa è riparabile, a volte non c’è niente da fare, bisogna rinunciare alla parata e si deve attendere il ritorno a casa per rimediare al danno.
In quel caso è certo che si passa il tempo rimanente ad imprecare ed informare tutti della sfortuna capitata.
Ci si cambia, si torna in “borghese”, si cerca di dare una mano allo stand, o un giro per la fiera, o un panino al bar,  un’alternativa per riempire il tempo che si pensava di dedicare all’armor.
E si trova l’amico con cui disquisire sulla causa del danno, per ragionare sulle motivazioni e sugli eventuali rimedi; meglio se  con qualcuno che ha lo stesso tipo di costume, in caso contrario ci si adatta cercando compatibilità tra i pezzi.

“Ma tu come hai fatto?”
“Ma a te è successo?”
“Io ho fatto così…………e tu?”
“ah ecco vedi, tu sì che l’hai fatto bene”

Insomma tra uomini e donne in questo caso non ci sono grandi differenze, chi più chi meno ha questa sorta di gelosia mista a soddisfazione.
Ognuno per la sua armor o la sua divisa da ufficiale………………….
Ma una domanda mi pongo spesso, nessuno mai ne parla, o forse quasi mai.
Forse l’ennesimo pensiero che si da per scontato……………….
Perché avete scelto proprio quel costume?
E volevate proprio quello o quello che avete è provvisorio in attesa del tanto agognato personaggio?

Io personalmente non ho mai fatto mistero di voler indossare un sand un giorno.
E voi? Perché avete fatto quella determinata scelta?
Perché siete ufficiali o storm o boba o snow……………………………………….??